Nel caso di pazienti con problemi di PEFS (cellulite) nei primi stadi, o di masse adipose localizzate, una recente alternativa alle iniezioni di fosfatidilcolina è l'abbinamento della carbossiterapia con l'applicazione di una nanoemulsione a base di fosfatidilcolina e altri preparati, veicolata in profondità e integrata dall'applicazione di ultrasuoni a frequenza di 1-3 MHz. In tal modo:

Complessivamente, gli effetti di carbossiterapia, nanoemulsione e ultra­suoni sono sinergici e complementari. Il paziente apprezza inoltre la ri­dotta invasività del trattamento, limitata alle microiniezioni di CO2.
Tutti e tre i trattamenti (carbossiterapia, nanoemulsione a base di fosfatidil­colina, ultrasuoni) sono caratterizzati da atossicità e da sostanziale as­senza di effetti collaterali indesiderati.
Il protocollo prevede una seduta alla settimana, per un totale di 8-10 se­dute. Dapprima viene effettuata la carbossiterapia in corrispondenza delle adiposità localizzate. La durata del trattamento è di circa 15 minuti. Successivamente alla carbossiterapia viene applicata sulla zona già trattata una nanoemulsione lipolitica a base di fosfatidilcolina e con i principi sopra indicati, che viene veicolata applicando ultrasuoni con apparecchiatura Kmed Ul­trasound, per un totale di circa altri 15'.
Complessivamente, l'effetto lipolitico e rigenerante del protocollo propo­sto appare migliore che nel caso di trattamento mediante sola carbossi­terapia o sola applicazione della nanoe­mulsione, veicolata tramite ultra­suoni.
Occorre sempre ricordare che qualunque trattamento contro la cellulite ha breve durata se non accompagnato dalla normalizzazione dell'eccesso adiposo tramite dieta e attività fisica.